Monete da non accettare: ecco la lista di quelle fuori corso

Le monete, soprattutto quelle del passato, incuriosiscono sempre di più perché con il loro valore possono far diventare ricchi. Così, siamo sempre attenti a cosa finisce nel nostro portafoglio perché può capitare che fra le nostre mani arrivi qualche esemplare che i collezionisti sarebbero disposti a pagare oro. È ovvio che non tutte le monete siano di valore perché ci sono diversi fattori da considerare.

Comunque, avere gli occhi aperti quando si tratta di denaro è molto importante per non finire vittime di truffe: infatti è molto facile che, quando ci danno il resto, invece di darci delle vere monete di quelle in circolazione, ce ne diano altre false o magari fuori corso. Lo stesso può capitare con le banconote, che anzi sono ancora più facili da falsificare.

Ma cosa vuol dire “moneta di fuori corso”? Si tratta di monete che non possono essere più usate per effettuare dei pagamenti ma che magari in passato si usavano proprio per questo scopo. Un esempio potrebbero essere le vecchie lire italiane che sono poi state sostituite dall’Euro. Nella fretta di mettere al posto il resto, potrebbero darci alcune di queste monete. Ma cosa bisogna fare poi?

La lista delle monete fuori corso che è meglio non accettare

Senza andare troppo indietro nel passato, possiamo considerare delle monete di fuori corso proprio le vecchie lire che si usavano in Italia prima dell’introduzione dell’Euro. Fra l’altro è anche molto facile che queste le abbiano in casa ancora tante persone e che quindi qualche malintenzionato le rimetta “in circolo”, anche se non si può fare.

Infatti queste monete non possono circolare perché sono state effettivamente ritirate dal mercato non solo perché sostituite da altre ma anche perché magari sono andate incontro alla svalutazione. Comunque, in un caso o nell’altro, potremmo dire che tutte le monete da non accettare, che sono fuori corso, sono tutte le Lire.

Dunque la 1 Lira, la 2 lire, la 5 lire, la 10 lire, la 20 lire, la 50 lire, la 100 lire, la 200 lire e la 500 lire. Purtroppo alcune di queste monete hanno forma e colore simile a quelle che usiamo attualmente (per esempio la vecchia 500 lire è molto simile alla 2 euro) quindi distrattamente può capitare di farsi truffare. Fra queste rientrano anche le lire commemorative.

Cosa fare se ti capita una moneta fuori corso

Purtroppo, se ti capita una moneta fuori corso fra le mani, non potrai far “riscattare” il suo valore, facendotela convertire in Euro, per esempio. Inoltre, bisogna fare attenzione perché girano anche molte monete fuori corso internazionali e quindi avere gli occhi aperti è sicuramente l’unico modo per tutelarsi. Quindi l’unica cosa che si può fare in questo caso è sperare che quella data moneta abbia un qualche valore per i collezionisti.

In genere le monete commemorative antiche sono quelle più ricercate, oppure quelle che presentano un errori oppure che sono state coniate in tiratura limitata. A questo punto, certi che la moneta abbia un valore (magari sentito anche il parere di un esperto numismatico), si può vendere quel pezzo e guadagnare qualcosa.

In genere ci sono sui social diversi gruppi dove poter incontrare dei collezionisti da cui acquistare o a cui vendere le monete ritenute rare. Oppure si può partecipare a delle aste o recarsi in mercati specifici. Le monete fuori corso, anche se non possono più circolare e non hanno valore di mercato, possono essere molto appetibili per arricchire le collezioni degli appassionati.

Come capire se una moneta antica è di valore

Purtroppo non tutte le monete antiche hanno valore, quindi anche una fuori corso che potrebbe capitarti fra le mani potrebbe essere solo un vecchio pezzo di metallo. Però, possiamo aumentare la possibilità che quell’esemplare sia di valore se soddisfa determinati requisiti. In genere una moneta per essere rara deve presentare errori di conio, essere stata coniata in tiratura limitata o avere particolarità nel disegno.

In particolare sono gli errori di conio ad aumentare esponenzialmente il valore di una data moneta (quindi far attenzione ad errori nella data, nel disegno, mancanze di segni distintivi e così via). Se la moneta è stata coniata in grandi quantità, non varrà molto, al contrario se ci sono pochi esemplari, anche questo farà aumentare il suo valore.

Infine, un altro aspetto importante da considerare è lo stato di conservazione: se infatti è Fior di Conio, vuol dire che è in condizioni ottime, non presenta usure e graffi e quindi varrà molto. Se invece è in condizioni discrete, di certo i collezionisti non la pagheranno molto. Quindi, anche prima di recarsi da un perito numismatico (che va pagato), regolarsi da se stessi se ne valga la pena: se la moneta è molto rovinata, seppur presumibilmente rara, non farla analizzare neppure perché non varrà molto.

Conclusione

Entrare in possesso di monete fuori corso che quindi non potrebbero circolare più, può essere una vera e propria truffa, anche perché queste monete non hanno valore di mercato. Non possono essere usate per acquistare, non possono essere cedute come resto e neppure si possono scambiare per esempio in banca, facendosi dare degli euro.

Anche se può sembrare una situazione molto sfortunata, il consiglio è quello di verificare che quella moneta non abbia un qualche valore per i collezionisti, spesso disposti a pagare tanto per le “vecchie monete”, oppure semplicemente iniziare da quel singolo esemplare, una propria privata collezione di monete vecchie. D’altronde rappresentano sempre un legame con il passato, un passato che così non verrà dimenticato.

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