Quando usare l’aceto bianco in casa: i 5 usi più sorprendenti

L’aceto bianco deriva quindi viene prodotto attraverso il processo di fermentazione direttamente dal vino bianco, e costituisce uno dei più antichi condimenti della storia, praticamente diffuso in ogni forma di continente e cultura culinaria. Oltre ad essere utilizzabile in cucina come cibo, a lungo è stato impiegato come alternativa per gli usi in casa.

A volte gli utilizzi dell’aceto sono “gonfiati”, ovvero resi quasi imperturbabilmente perfetti, naturalmente non è così, però resta un prodotto estremamene utile e diffuso soprattutto se abbiamo intenzione di utilizzare qualcosa di pulente e sgrassante, senza però impattare sul portafogli in modo eccessivo così come sull’ambiente esterno che ci circonda.

Quando è davvero utile impiegare l’aceto bianco in casa? Scopriremo che esistono tantissime occasioni nel quale questo ingrediente nato per l’appunto come “cibo” o come condimento, può essere riciclato ed impiegato per scopi molto specifici ma anche più generici, in particolare abbiamo associato 5 usi tra quelli più utili e soprendenti.

Cos’è l’aceto? E come viene prodotto?

L’aceto quasi certamente è stato concepito “per caso” la prima volta, in quanto viene portato alla trasformazione attraverso una tipologia molto specifica di batteri, chiamati Acetobactter che di fatto trasformano l’etanolo, ovvero l’alcol “commestibile” che costituisce ogni componene alcolica, portandolo a diventare acido acetico che è la sostanza “basilare” che porta questo elemento ad esistere.

Si tratta di un composto fermentato che da sempre trova grande diffusione: la carica alcolica si riduce quasi compleatmente, l’odore diventa molto più pungente e forte così come la consistenza che diviene meno liquida ma più consistente. In epoche prive di sgrassatori e detergenti, l’aceto assieme a pochi altri elementi da cucina è stato impiegato attivamente per pulire.

Quello di vino bianco è sicuramente il più conosciuto, in teoria si può realizzare aceto da qualsiasi alcolico sottoponendo il prodotto ad una esposizione diretta all’ossigeno quindi all’aria o più direttamente alla presenza dei batteri sopracitati. Ma quali sono i metodi più utili per utilizzare l’aceto in casa? Proviamo a scoprirlo.

Per pulire il forno e la lavatrice

Pulire il forno incrostato è qualcosa di mediamente poco “interessante”, ma che può essere facilmente portato a termine praticamente senza fatica. Possiamo infatti riempire una pentola o una teglia dai bordi alti di acqua e aceto (più o meno 70 % aceto, 30 % acqua), sistemare il tutto al centro del forno e tenerlo acceso per circa mezz’ora a circa 180 gradi.

Questa azione ammorbidirà lo sporco incrostato che potrà essere una volta raffreddato il forno, garantirà una facile eliminazione, utilizzando il composto residuo nella pentola ed una spugna morbida non troppo abrasiva. Allo stesso modo può essere impiegato anche, utilizzato “puro” quindi non diluito per liberare la lavatrice da tracce e cattivi odori.

Basta impiegare una tazza di aceto al posto del detersivo quindi inserendola nel cestello adibito al detersivo per un lavaggio completo, naturalmente senza indumenti o altri capi nel cestello. Questo elemento sfruttato in questo modo specifico ci garantisce una ottima proprietà di eliminazione di odori ma anche di calcare accumulato.

Per eliminare il calcare dalle superfici e dal ferro da stiro

Elemento che è leggermente disinfettante ma non abrasivo, l’aceto di vino bianco è anche la varietà meno “forte” dal punto di vista odoroso. Possiamo impiegarlo “puro” per superfici come l’acciaio o gran parte di altri metalli specialmene la rubinetteria del bagno o della cucina. Il calcare che si accumula in queste sezioni può essere rimosso con l’aceto.

Basta applicarlo, lasciare agire e rimuoverlo con un panno molto pulito ed asciutto oppure una spugna non abrasiva, va bene anche su superfici come il gres evitando invece il marmo o ancora peggio il parquet, che sono elementi estremamente delicati da pulire condizione che porta essere fin troppo aggressivo sugli elementi in questione.

Ottimo per eliminare il calcare accumulato elementi come il ferro da stiro. Basta a cadenza regolare diluire acqua distillata ed un quantitativo sufficiente nel serbatoio del ferro da stiro, accendendolo e portandolo alla massima potenza, poi con il tasto dell’erogazione del vapore far fuoriuscire la soluzione completamente, successivamente fare lo stesso utilizzando solo acqua distillata.

Miti da sfatare in merito all’aceto (e dove non usarlo)

L’aceto è un composto come abbiamo visto estremamente acida, anche se viene considerata in aggiunta disinfettante. Questo è vero ma il comune aceto alimenatre ha un potere disinfettante molto limitato in quanto l’acido acetico si trova in percentuali piuttoso ridotte. Quindi non possiamo aspettarci una adeguata eliminazione di germi o altri microorganismi.

Non è inoltre consigliabile utilizzarlo come diserbante perchè tende ad essere fin troppo efficace e può danneggiare le altre piante nei dintorni oltre a compromettere la fonte della falda acquifera.
Infine non è una buona idea miscelare l’aceto che è acido con il bicarbonato, questo tende a generare un composto acetato di sodio che non ha alcun potere sgrassante o di altro tipo

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