Peggiori marche di olio d’oliva: ecco quali sono

L’olio extra vergine di oliva è un condimento ottenuto dalla spremitura dei frutti di una pianta, l’olivo, endemica dell’areale del Mediterraneo. Noto in tutto il mondo, l’olio d’oliva è comunemente esportato dall’Italia e dagli altri paesi in cui viene prodotto, come la Tunisia e la Spagna. Esso è facilmente reperibile nei supermercati e nei negozi di alimentari.

Un’alternativa per poter acquistare del buon olio extra vergine di oliva è rappresentato dalla possibilità di trovarlo in vendita diretta presso le aziende agricole di produzione oppure presso i frantoi sociali, dove esso viene prodotto annualmente, nel periodo autunnale, quando le olive giungono a maturazione e sono pronte per essere frante.

L’olio d’oliva per poter acquisire la denominazione di “extra vergine” deve rispettare dei requisiti di qualità che sono stabilite da alcune normative europee. Questo sta a significare che le caratteristiche chimiche e fisiche dell’olio d’oliva sono importanti per stabilirne la qualità. Proseguendo con la lettura, potrai scoprirne di più su questo interessante argomento!

L’olio extra vergine di oliva: uno sguardo approfondito

Quando si parla di olio d’oliva si fa riferimento a un prodotto alimentare che si presenta come un liquido di colore variabile, in base al grado di maturazione delle olive e al tempo intercorso dalla frangitura, da verde chiaro a giallo ambrato. Questo alimento, infatti, si ottiene da alcune procedure specifiche cui le olive sono sottoposte.

Citandole in ordine, troviamo la raccolta, effettuata solitamente nei mesi autunnali (ottobre o novembre), il lavaggio, la frangitura, la gramolatura, la centrifugazione e l’eventuale filtrazione. Una volta effettuata la raccolta, quindi, le olive vengono trasportate al frantoio e qui lavate e successivamente frantumate per ottenere la cosiddetta pasta d’olive .

Da questa si effettua prima la separazione tra parte solida e parte liquida e, successivamente, mediante filtrazione, la separazione tra parte acquosa e parte oleosa. Una volta ottenuto l’olio, questo può essere filtrato per eliminare le impurità e le eventuali particelle presenti in sospensione. Segue la fase finale: imbottigliamento ed etichettatura.

L’olio d’oliva dal punto di vista nutrizionale

Le normative vigenti predispongono dei requisiti che l’olio d’oliva deve rispettare per poter essere appellato come “extra vergine”. Gli organi che legiferano in tal senso sono alcuni enti dell’Unione Europea e il Consorzio Oleicolo Internazionale, abbreviato in COI. Di seguito sono riportate le caratteristiche nutrizionali dell’olio extra vergine d’oliva .

Nella sua composizione, l’olio d’oliva sembra possedere elevate concentrazioni di acidi grassi monoinsaturi, tra cui il più abbondante è l’acido oleico, e discrete quantità di antiossidanti come i polifenoli. Inoltre, tale alimento sembrerebbe essere ricco di vitamina K e di vitamina E. Tutte queste caratteristiche lo renderebbero un prodotto sano.

Di conseguenza, potrebbe essere raccomandabile il consumo giornaliero di olio extra vergine di oliva, in dosi adeguate e nell’ambito di una dieta equilibrata e variegata. Ciò potrebbe portare a degli effetti benefici sulla salute dell’organismo: l’acido oleico supporterebbe il benessere del sistema cardiovascolare e le vitamine agirebbero riducendo l’invecchiamento delle cellule.

Come riconoscere un olio d’oliva di qualità?

Come vale per molti altri prodotti destinati al consumo alimentare, anche l’olio d’oliva, se destinato al commercio, presenta un etichetta in cui sono riportate importanti informazioni che ogni consumatore, al momento dell’acquisto, dovrebbe visionare. Tra queste troviamo la provenienza e l’eventuale presenza di certificazioni di qualità, come DOP, IGP o “da agricoltura biologica”.

I parametri principali che vengono presi in considerazione per definire la qualità di un olio extra vergine d’oliva sono riportati di seguito. E’ il caso dell’acidità libera, che non deve attestarsi su valori superiori allo 0,8%. Inoltre, anche la concentrazione di molecole ad azione antiossidante e quella di perossidi rappresentano ulteriori indici di qualità.

In particolare, un olio extra vergine d’oliva di qualità dovrebbe contenere elevate concentrazioni di antiossidanti, ovvero i polifenoli, e scarse concentrazioni di perossidi. Infine, anche il gusto dell’olio può aiutare a definirne la qualità: l’assenza di sentori di rancido e un sapore leggermente amaro e piccantino sono di solito propri di oli di qualità.

Un breve riepilogo

L’olio extra vergine di oliva è un alimento presente in commercio per il suo utilizzo in cucina, come condimento. Si presenta come un liquido abbastanza denso e dal colore variabile dal verde al giallo ambrato, in base a diversi fattori. Esso si ottiene per processi meccanici a carico del frutto dell’olivo, l’oliva, appunto.

La qualità di un olio extra vergine d’oliva si evidenziata tramite lo studio di alcuni parametri. Tra questi, si cita l’acidità libera, che dovrebbe essere inferiore a valori dell’8%; la concentrazione di antiossidanti come i polifenoli, che dovrebbe essere alta; e la concentrazione di perossidi che, al contrario, dovrebbe essere bassa.

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