Quando una moneta finisce il suo ciclo di validità, questa generalmente mantiene intatto il suo potenziale d’acquisto per qualche altro mese ancora, dando così la possibilità di disfarsene, oppure si può anche decidere di tenerla per sé e destinarla a una possibile collezione. Si tratta pur sempre di situazioni differenti.
Ovviamente è più facile determinare con maggiore chiarezza la situazione di quelle monete che fanno parte di una valuta che viene piano piano ritirata e interrompe la sua funzione di moneta usata all’interno di un Paese, come accaduto in Italia con la Lira che nel 2001 ha smesso di esserne la valuta principale.
Altra storia è invece quella che interessa le monete che fanno parte di una valuta attiva e forte, come nel caso dell’euro, ma si decide di ritirarle per una serie di motivi che sono comunque finalizzati al miglioramento della funzione stessa della valuta in questione. Cerchiamo di capirne di più.
Quando una valuta va in pensione
Quello che succede alle monete quando una valuta va in pensione è facile da intuire. Chi ha vissuto la dismissione della Lira e l’arrivo dell’euro sicuramente ricorderà l’integrazione graduale della nuova moneta che ha convissuto dai primi mesi del 2000 fino alla fine del 2001 insieme a quello che ancora rimaneva della Lira.
Tutto per consentire all’intera popolazione di comprendere appieno la funzione della nuova moneta e avere anche la capacità di comprenderne le differenze, dando anche modo di potersi liberare gradualmente delle monete, ma anche delle banconote, della Lira, che piano piano diventavano monete di un grande valore e di un certo prestigio.
Infatti, è molo facile che una moneta che viene dismessa e non viene più considerata valida, dopo un breve periodo per recuperare tutte quelle ancora in circolazione, proprio in quel momento iniziano a perdere il loro valore nominale, per acquisirne un altro, più ricco di importanza, che è il valore nominale.
E se la moneta dismessa appartenesse all’euro?
Questo è quello che in realtà sta davvero accadendo; e sta succedendo davvero con alcune monete, quelle di più piccolo valore, che stanno piano piano e gradualmente sparendo dalla circolazione. Il motivo di questo lento processo di ritiro è ben chiaro a tutti: queste piccole monete, nella fattispecie quelle da 1 e 2 centesimi, non erano molto usate.
Anzi possiamo dire che, a parte forse la fase iniziale della vita dell’euro come moneta comunitaria, subito dopo aver inteso come funzionava, si è sempre tenuto ad arrotondare, sebbene ancora adesso ci sia proprio quella malsana abitudine di indicare prezzi come 9,99€, considerato davvero un cattivissimo modo per considerare ancora attive queste monetine.
In circolazione ce ne sono ancora, ma non più come qualche mese fa. E quelle che alla fine interessavano ai collezionisti perché davvero avevano quel nonsoché di particolare oggi sono già nelle loro mani; per cui c’è ben poco che possiamo aggiungere, se non il fatto che, dopo aver permesso di chiarirci le idee, la loro funzione è andata perdendosi.
E cosa succede dopo il ritiro?
Innanzitutto non ti fare prendere dal panico, perché, per fortuna, hai tempo ancora qualche mese per far sì che tu possa davvero eliminare tutte le monete da 1 e 2 centesimi prima che non abbiano più alcun valore legale. Questo è quello che viene infatti fatto sempre, sia che si tratti dell’euro sia che si tratti di qualsiasi altra valuta.
Del resto, prova a pensare: non ci si può svegliare un bel giorno e decidere di eliminare il corso di validità e di legalità di una moneta, considerando che magari fino al giorno prima ne sono state coniate un bel malloppo che poi è stato pure messo in circolazione. Sarebbe come sparare addosso allo spreco di denaro che si intende tra le altre cose limitare.
Infatti, portare al conio determinate monete significa destinare un notevole dispendio di risorse e di denaro e quando si decide di non coniarle più un motivo è proprio per limitare spese inutili che vanno a gravare solo sulle spalle dei consumatori e della popolazione che le usa anche per i più piccoli pagamenti.
Le monete e il loro corso di validità
Non possiamo dire quanto una moneta davvero duri. Spesso ha una durata lunghissima, compresa di valore legale che chiaramente dipende dal fatto che una valuta sia attiva o meno; ma nonostante questo teniamo a precisare che, quando le monete vanno consumandosi, spesso vengono ritirare dalla circolazione e sostituite con quelle più chiare e meno danneggiate.
Il materiale con cui vengono create sicuramente tende a dare maggiore sicurezza per renderle durevoli anche con il passare del tempo, ma non sempre questa è una garanzia assoluta; per questo motivo, ciclicamente e per un tempo che è una decina d’anni arriva il tempo di rivedere design e anche materiali, per migliorarne l’aspetto, dare spazio a nuove monete e cercare anche di contenere il rischio della contraffazione.