Come innaffiare le piante grasse: ecco il trucco del giardiniere

Le piante grasse sono comunemente definite così per la loro caratteristica di immagazzinare molta acqua e, quindi, risultare gonfie e turgide alla vista. Queste vengono anche chiamate piante succulente. La loro origine è desertica e dietro ad essa si cela il motivo per cui hanno la necessità di accumulare ingenti quantitativi di

acqua. Immagina di essere una pianta che vive nel deserto, nel corso dell’evoluzione cosa potresti aver fatto per riuscire a garantire la sopravvivenza della tua specie? Le piante grasse hanno trovato la soluzione, sviluppando degli apparati specifici in grado di assorbire e accumulare acqua per resistere alla siccità del deserto.

Questo aspetto rende le piante succulente molto affascinanti. Oltre al lato evolutivo, questa caratteristica può essere interessante anche per chi desidera dare un tocco green al proprio ambiente domestico ma senza avere il cosiddetto pollice verde. Infatti, le piante grasse non necessitano di particolari cure e vanno irrigate solo ogni tanto, con una procedura che verrà approfondita nei paragrafi successivi.

Le piante grasse: una panoramica

Quando si parla di piante grasse o piante succulente ci si riferisce ad un ampio gruppo di specie vegetali, di origine differente e appartenenti a varie famiglie. Tra queste, le più rappresentate, in particolare, sono la famiglia delle Cactaceae, quella delle Agavaceae, senza dimenticare le famiglie delle Crassulaceae e delle Euphorbiaceae.

La caratteristica che accomuna tutte queste specie e che le rende incluse nel gruppo delle pianta grasse è la capacità di resistere a lungo in ambienti siccitosi, la cui caratteristica principale è rappresentata dalla scarsità di acqua. Proprio per questo motivo le piante succulente si sono adattate sviluppando degli apparati

in grado di accumulare elevate quantità di acqua. Inoltre, per evitare di essere mangiate dai predatori, alcune di essere hanno sviluppato spine, frutto della modificazione delle foglie. Anche a livello metabolico, le piante grasse presentano degli adattamenti, come la capacità di effettuare un particolare tipo di fotosintesi durante la quale gli stomi vengono aperti di notte, riducendo i fenomeni di evaporazione dell’acqua.

Quando irrigare le piante grasse?

Essendo, come appena detto, in grado di resistere alla siccità, le piante grasse necessitano di scarsa irrigazione e, anzi, un abbondante apporto di acqua causerebbe loro più danni di una prolungata assenza di pratiche di irrigazione. Infatti, sembra che questa tipologia di piante si particolarmente suscettibile allo sviluppo di marciumi

a livello radicale, nel caso in cui si abbiano ristagni d’acqua. Di conseguenza, potrebbe essere sufficiente annaffiarle due volte al mese nei periodi più caldi dell’anno, riducendo gradualmente l’irrigazione man a mano che dall’estate si passa all’autunno e, successivamente, alla stagione invernale, durante la quale le pratiche di irrigazione dovrebbero

essere ridotte al minimo, ovvero effettuate a distanza di circa un mese e mezzo l’una dall’altra. Come si può capire, quindi, le piante grasse sono adatte anche a chi è alle prime armi in ambito di giardinaggio e anche a chi non possiede il pollice verde. Adesso non ti resta altro da fare che scoprire come irrigarle al meglio.

Come irrigare le piante grasse?

Per irrigare le piante grasse in maniera tale che non si verifichino ristagni d’acqua che ben poco tollerano, è possibile procedere, con le tempistiche riportate nei paragrafi precedenti, secondo vari accorgimenti. Il primo consiste nella preparazione di un substrato terricolo apposito, formato da terriccio specifico per le piante succulente e da sabbia e perlite.

Questa condizione permetterebbe di favorire al massimo il drenaggio, riducendo la possibilità di sviluppo di marciumi radicali. Inoltre, prima di innaffiare, potrebbe essere utile tastare il terreno ed evitare di apportare acqua nel caso in cui esso sia ancora umido. L’irrigazione effettuata al mattina sarebbe migliore sia perché assorbita maggiormente

sia perché meno soggetta a fenomeni di evaporazione, causati nelle ore più calde della giornata dalle alte temperature. I vasi in cui esse sono poste, infine, dovrebbero essere munite di appositi fori di drenaggio nella parte inferiore, in maniera tale che l’acqua in eccesso possa scorrere senza rimanere intrappolata nel vaso stesso.

In conclusione…

Le piante grasse, chiamate anche piante succulente, rappresentano un gruppo numeroso di specie vegetali appartenenti a varie famiglie come quella delle Crassulaceae e delle Euphorbiaceae. La caratteristica comune a tutte è quella di essersi adattate agli ambienti siccitosi di provenienza sviluppando strutture in grado di immagazzinare acqua nel lungo periodo.

Le piante grasse non necessitano di particolari cure e anche l’irrigazione dovrebbe essere sporadica. Prima di effettuarla, è necessario tastare il terreno per verificare che sia asciutto, inoltre potrebbe essere utile predisporre un substrato apposito e ben drenante e piantarle in vasi muniti di fori di scolo nella parte inferiore.

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