Rosmarino mai vicino: Ecco quali erbe non piantarle accanto

Presente in ogni cucina che si rispetti come erba aromatica ma con proprietà anche medicinali, il rosmarino è infatti tra gli arbusti naturalmente in grado di crescere con una certa facilità, molto diffuso ed apprezzato come aroma, in quanto capace di emanare un profumo ed un gusto facilmente riconoscibili.

E’ semplice da coltivare e da far radicare, non richiede grandi attenzioni se non cure molto superficiali, infatti cresce bene in vaso, e resiste bene anche ai cambi di stagione, con temperature molto diverse. Tuttavia ha diverse piante “nemiche” nella crescita, il che significa che non andrebbe piantato vicino ad alcune specie di piante.

Sia che si voglia acquistarlo, sia che si voglia ottenerlo tramite semina o attraverso una talea, è utile conoscere le migliori condizioni di vita di questa pianta estremamente versatile sia in cucina sia come elemento da tenere sul balcone, quindi in vaso ma anche in giardino: il rosmarino è una pianta molto interessante che però non sopporta alcune compagnie.

L’importanza del rosmarino

E’ una specie tipica dell’area mediterranea, cresce da millenni probabilmente in tutta la penisola ma anche in generale sulla costa settentrionale dell’Africa e nelle zone temperate circostanti. Ha una forma particolare, di tipo arbustivo, produce rami con foglie non perfettamente lisce che sono abbastanza resistenti.

Il rosmarino ha trovato rapidamente spazio in antichità anche come vera e propria erba officinale, in quanto sviluppa una buona azione cicatrizzante se applicato tramite impacco, ma anche dal punto di vista del consumo alimentare ha ottime capacità antiossidanti e può favorire la digestione, soprattutto in caso di problemi come la stipsi.

Viene tuttora utilizzato come rinforzante per capelli, usato come maschera per capelli ma anche come soluzione da applicare con un pennello, restituisce un aspetto naturale e riduce problemi comuni come le doppie punte, stimolando la nuova produzione del bulbo per i capelli ormai secchi e mediamente sfibrati.

Coltivazione

Il rosmarino, chiamato col nome latino di Rosmarinus Officinalis è un “parente” della salvia, un’altra erba spontanea molto apprezzata in cucina. Solitamente si sceglie di coltivarlo in vasi rettangolari anche perché in giardino tende ad essere invasivo, avendo radici profonde e resistenti.

Anche in altezza quindi all’esterno, il rosmarino può crescere anche oltre i due metri e mezzo se ha una buona capacità di espandersi sottoterra. In vaso è la soluzione ideale, ed essendo una pianta adattabile non richiede particolari concimi (che comunque possiamo usare senza problemi, anche quelli “fatti in casa”).

Proprio per questa sua natura, e per via delle radici molto grandi e profonde, il rosmarino non è adatto ad ogni tipo di “compagnia” vegetale, e sebbene possa adattarsi in vari modi non va assolutamente piantato insieme ad altre piante da giardino, evitando anche alcune specifiche varietà di vegetali.

Le esigenze del rosmarino

Le ragioni sono molteplici: il rosmarino infatti ha bisogno di un terreno poco compatto e necessita di molto sole, inoltre bisogna considerare le radici ingombranti ed il fatto che tende ad assorbire molti nutrienti dal terreno, lasciando poco spazio a piante altrettanto energivore.

Non piantarlo vicino al basilico ad esempio oppure alla salvia, che come il rosmarino hanno radici importanti ed in particolare se il vaso è troppo piccolo si crea una sorta di competizione. Inoltre basilico e salvia non preferiscono ambienti così soleggiati quindi non convivono al meglio per questo motivo.

Evitare di posizionarlo vicino alla maggiorana oppure al coriandolo: queste due piante hanno costantemente bisogno di acqua, ad intervalli regolari, mentre il rosmarino non è dello stesso avviso, anzi preferisce irrigazioni solo quando il substrato è asciutto, soffrendo invece i ristagni d’acqua eccessivi.

Come riprodurre il rosmarino

E’ facile ottenere un numero potenzialmente infinito di nuove piante di rosmarino semplicemente prelevando tramite la cimatura di rami ben sviluppati, delle sezioni da una pianta già cresciuta. Scegliere una parte di un ramo che sia abbastanza lunga, almeno una dozzina di cm, dal fusto non eccessivamente legnoso altrimenti potrebbe non germogliare.

Dopo aver tagliato con un paio di forbici o cesoie pulite, con un taglio leggermente trasversale quindi in diagonale, possiamo eliminare le foglie nella parte inferiore per alcuni cm, e lasciare il rametto ottenuto in un vaso pieno d’acqua per almeno una decina di giorni. Dopodiché potremo piantare il ramo in un vaso con del terreno ben drenante.

Lascia un commento